sabato 8 giugno 2013

address unknown



Tornare qui è come accendere un piccolo lume in una casa disabitata.
Fare due passi, lasciare che qualcosa trattenga il mio sguardo ancora per un istante e poi richiudere la porta.
We've moved




giovedì 24 gennaio 2013

titubo



Ho detto a mio fratello che ho un blog.
Ma così per dire, poi mica gli ho dato l'indirizzo.
E allora che gliel'ho detto a fare?
Come i bambini quando mani ai fianchi, mento in fuori.. oscillano lateralmente la testa e "Lo sai che io ho un giocattolo bellissimo ma non te lo faccio vedere?", "Lo sai che io so una cosa ma non te la dico?"


Poche storie.. se mi son fatta scappare questa informazione significa che da qualche parte, dentro di me, ho voglia di condividerlo. Il dubbio è "E se poi non mi va più?"


mercoledì 23 gennaio 2013

MISSION IMPOSSIBLE

La festa di compleanno di Mikoto era organizzata (come se non ci fosse altro a Londra), dal Gymboree di un altro quartiere. 
Flavio conosceva bene il pacchetto d'intrattenimento con l'unica variante di poter vedere entrambi i genitori dei bambini invitati. 
In effetti era divertente osservare i papà giocare sui materassini o sotto il parachute, a volte basta togliersi le scarpe per acquisire una nuova spontaneità. 



Mikoto era un angioletto rosa, aveva lo sguardo principesco ma anche la candela al naso.



 

  
Per un'ora di party e due di viaggio, quindi sabato scorso, abbiamo sfidato il gelo perché proprio non potevamo mancare all'appuntamento ma... siamo tornati a casa con un bambino tibetano.
Le guance rosse, screpol  bruciate dal freddo, segno evidente che il parapioggia del passeggino non fosse stato sufficiente a preservarlo dalla temperatura esterna.
Flavio aveva il muco negli occhi, il candelone al naso, la febbriciattola, la tosse.
E io i sensi di colpa per non avergli comprato lo snowsuit.
Boh pensavo non ce ne fosse bisogno, che fosse roba per bambini più piccoli.
Ogni volta che li vedevo appesi nei negozi dicevo "Poi, lo compro"

Ecco madre degenere che domenica, mentre scendeva fitta la neve, decide di andare finalmente a comprare lo snowsuit per il figlio e scopre che in  tutti i negozi dove prima li aveva visti...... non ci sono più.
Tiè.
" Ti sei ricordata oggi?" mi sembrava di sentirli i commenti delle commesse a cui dicevo "Ma come? Davvero?"
Così presa dallo sconforto ne ho ordinato uno da ritirare in store (salvo poi rendermi conto, troppo tardi,  fosse un modello senza scarpe).

Prima di tornare a casa ho dato una sbirciatina al nostro parco che prima di allora non avevo mai visto così popolato.
Era uno s p e t t a c o l o.
Vabbè io non sono stata mai una fan delle vacanze sulla neve e quindi non conosco il brivido della montagna ma in quel parco non sentivo nemmeno il freddo per quanto mi sembrasse bello.

L'acqua del pond ghiacciata, i bambini sugli slittini, ma soprattutto i viali alberati in questa veste così suggestiva.










venerdì 18 gennaio 2013

Punti di vista


Stamattina siamo usciti per andare al Gymboree. 
No, questa non è la mia casa, ma ci farei un pensierino.

E insomma appena usciti, Flavio si è guardato intorno e mi ha chiesto dove cacchio andiamo che fischia il vento, infuria la bufera.
Io pure lo pensavo, ma Daniele no.
Così siamo andati.

Arrivati a destinazione, niente Gymboree. 
C'era da aspettarselo. (ma vaglielo a spiegare a Daniele)

Siamo tornati a casa senza battere ciglio né sbandierare un tel'avevodetto.
E abbiamo continuato a guardarla scendere dalla finestra.
La prima neve. 




lunedì 14 gennaio 2013

il tè delle tre

Akram Khan by Darvish Fakhr  particolare

Ieri, siamo andati al National Portrait Gallery.
Non ci eravamo ancora azzardati a portare Flavio al museo perché mi stressava l'idea del bambino urlante in mezzo ai visitatori. 
Invece il tesoro si è addormentato in metro e svegliato nella stanza delle commissions con un'euforia educata. Sgambettando nel passeggino, facendo sorrisi e versi composti.
Senza troppa fatica siamo riusciti a goderci una ad una le sale... mollargli un biberon quando ha cominciato a innervosirsi e uscire prima che ci dichiarasse guerra.

Conversation piece at Royal Lodge, Windsor (Queen Elizabeth, Princess Elizabeth)
by Sir James Gunn  particolare


The Lobby of The House of Commons by Liberio Prosperi

I blocchi da disegno che il museo mette a disposizione dei bambini.

Anna Wintour, fashion journalist by Alex Katzs

Lady Colin Campbell by Giovanni Boldini e biberon



Ma non siamo usciti veramente, siamo andati al roof-top restaurant del museo.
Per un Afternoon Tea, alle tre e mezza.
Con vista.
E insomma grazie a Daniele che la settimana scorsa aveva prenotato online questo tavolo, ho passato un pomeriggio davvero speciale.
Perchè caspita la posizione era proprio la migliore per godersi tutto il panorama.



Leggendo il menu ho scoperto pure perché bevo tanto tè da quando sono a Londra. ( io che bevevo solo infusi di malva).
Perché mi piace così tanto questo momento di pure indulgence and reflection che hanno gli Inglesi per distrarsi dalle preoccupazioni ;-)

Portrait Afternoon Tea

Alla faccia delle calorie mi sono spazzolata tutto, bevendo il mio Lapsang Souchoung per la modica cifra di 19.95 sterline (a persona) + servizio.
In pratica al posto del biglietto del museo per vedere i quadri.. abbiamo pagato quello per vedere la città e riflettere su cosa ci aspettiamo da essa. 
Perchè dall'alto, tutto sembra più facile e leggero. Tutto sembra possibile.






giovedì 10 gennaio 2013

Debutto in società

E così dopo tanto tergiversare, stamattina io e Flavio siamo andati a una trial class di Gymboree.
Sarei voluta arrivare con un po' d'anticipo in modo da fare due chiacchiere con la responsabile e ambientarmi un po'.
Invece ovviamente ci siamo inseriti ad attività iniziata  mentre l'animatrice blablàva velocemente sul da farsi.
Avrei voluto dirle di parlare un po' più lentamente ma mi vergognavo, così mi son data il tono di quella che non si perde una parola.
Un paio di volte, ho chiesto lumi a una mamma vicina che mi ha supportato gentilmente.

L'ambiente chettelodicoaffà è il paradiso per un bambino.
Le attrezzature giganti colorate, gli effetti speciali, i bambini a un palmo di naso.. e Flavio che sorrideva con lo stupore negli occhi.
All'uscita sono rimasta a parlare con la mamma che mi aveva aiutato. 
Lei viene insieme alla sua bambina 3 volte a settimana 
Ci siamo scambiate e-mail e numeri di  telefono.. così è andata che ci siamo scritte per tutto il pomeriggio.

E' simpatica ,è disponibile (mi ha detto che se ho bisogno posso chiamarla a qualsiasi ora del giorno e della notte) e ha una bambina bellissima con cui Flavio può giocare a fare Benetton.

Mi chiamo Flavio!  O_°